Esclamare “chapeau” indica una forma di superlativo apprezzamento, dovuto a stupore, sorpresa. Un’esclamazione contestualmente accompagnata dal gesto del levarsi il cappello, in segno di riconoscenza, complimento. L’equivalente “nostrano” di questa formula, facendo un po’ il giro d’Italia tra i sillogismi usati nei vari dialetti, è un po’ colorato ma rende al meglio il concetto, con la gestualità.
cco, tenendo fede a quelle che sono le tradizioni italiane (basti pensare che Dante ha preso un po’ da tutti i dialetti nel realizzare la Commedia), determinate parole rafforzano le idee! Ed è il caso di “chapeau”, anzi, “Chapò”, volutamente scritto con quella “o” accentata fuori posto, come per evidenziare un’offerta gastronomica (e non solo) fuori dal consueto, al cospetto della bellezza del porto di Catanzaro Lido, adiacente.
Materie prime trattate finemente, arredi industrial chic e atmosfera familiare e intima, ma soprattutto quella che è la protagonista indiscussa nell’ampia offerta: la pizza, con impasto delizioso e quel bordo che sottolinea la qualità del lavoro svolto, prima di arrivare in tavola. Pizzeria, ok, ma anche strepitosi panini, carne, taglieri, dessert.
Insomma, un piacere per i sensi, con vista mare. Un piacere da riscoprire e rilanciare, dato il momento d’empasse vissuto dal settore, causa pandemia.
“Il 2021 inizialmente ci aveva privato della possibilità di ospitare clienti nel locale, perdendo la possibilità di interagire col pubblico – dice Francesco Andreanò, nel ripercorrere l’anno appena salutato -. Di conseguenza non prestavamo un lavoro come avremmo voluto, come nei nostri standard, anche viste le presenze ridotte per le restrizioni. Il nuovo anno è partito in sordina, anche perché dicembre è stato deludente, non il solito dicembre (paragonabile ad agosto, in termini di riscontro), ma deludente, vista l’impennata dei contagi registrata durante le feste natalizie. Auspico una ripresa in termini numerici con l’arrivo della primavera”.
Per tener testa al periodo complicato, anche “Chapò” sta puntando molto sulla consegna a domicilio: “Di conseguenza abbiamo confermato e implementato il servizio di asporto e delivery – osserva il titolare – elemento che ci ha consentito di arrivare e farci apprezzare da quella fetta di clienti che non conosceva il servizio e che, oggi, ci sta scegliendo”. Non un’inversione di tendenza, dunque, ma un’occasione per portare i propri prodotti nelle case degli utenti, comprensibilmente ancora restii sul sedersi in una sala, in attesa di tornare ad affollare pizzerie, pub e ristoranti.
Potrà cambiare qualcosa per quanto riguarda gli scenari, ma ciò non incide sul ventaglio di offerte di “Chapò”, sia per quanto riguarda i tanti tipi di pizza, sia per i fritti, elemento cardine in menu: “La rosticceria è uno dei punti forti della nostra cucina, fin dalla nostra apertura, poiché proponiamo delle specialità che altri locali non trattano – rivela Andreanò -. Tra i piatti più gettonati spiccano i filetti di pollo con patate silane fresche o i bocconcini di taleggio fritti, con il taleggio pastellato e adagiato su un tagliere con della rucola ad impreziosire”. Portate gustose e assolutamente leggere, per questo richiestissime.
“Chapò” è una storia unica. Una storia di passione.