Come nelle “Cronache di Narnia” un “armadio-guardaroba” portava in una dimensione parallela, in un mondo fantasmagorico, varcando l’ingresso del “Paddy’s Club House” ci si trova proiettati in un luogo che sente delle influenze britanniche, come se ci fosse un prato di trifogli ed il suono della cornamusa ad accompagnare l’ingresso.
Il pub sito sul Lungomare è un luogo culto che, seppur universale, ha uno stile suo. E come ogni luogo di culto che si rispetti (dove San Patrizio strizza l’occhio e quasi quasi ti porge una pinta), è sinonimo di ritrovo, in un ambiente intimo, conviviale. Un locale in stile irlandese frutto delle esperienze e dei viaggi di Alex Tolomeo, il titolare, che ha dato vita ad un connubio tra ricerca, tradizioni nordiche, sapori d’oltremanica e musica, fin dal momento della spillatura della birra. Un irish pub che ha un percorso dietro, una cultura.
E se non hai una cultura di fondo, non entri in sintonia con il Paddy’s. D’altra parte il pensiero di Tolomeo non ha bisogno di asterischi: “Voglio che il cliente ci scelga in quanto consapevole di cosa facciamo. Il cliente deve sceglierci, noi non possiamo scegliere lui”. Parole da libero pensatore che, da anni ormai, scrive pagine importanti nel settore food catanzarese, tra piatti britannici, americani, carni alla griglia, hamburger di tutto il mondo, tex-mex, stuzzicherie fatte in casa, un vasto assortimento di birre alla spina, con note rock e blues dal vivo.
Con questi ingredienti il Paddy’s è riuscito ad affermarsi tra i locali più gettonati del territorio, riuscendo anche a barcamenarsi nelle difficoltà dovute alle restrizioni figlie del covid.
“In vista delle serate natalizie ognuno di noi ha investito in materie prime – dice a tal proposito Tolomeo – e il calo drastico a causa della nuova impennata di contagi ci ha penalizzati molto. Nella sera dell’Epifania, se non altro, abbiamo avuto un buon riscontro, però se si fa una previsione di incassi per la cena ma ciò subisce uno stravolgimento, perché tanta gente vive è costretta in casa per il virus o perché impaurita, sono gravi perdite”.
Un ammanco notevole specie vista la momentanea interruzione di “Heroes”, la rassegna musicale che funge da elemento imprescindibile nell’offerta del Paddy’s: “Sono saltati cinque live di artisti tra i più bravi nella programmazione – ammette -. Prima della pandemia con ‘Heroes’ eravamo all’apice e dopo il lockdown eravamo ripartiti alla grande, includendo nuove regole e prenotazioni per evitare assembramenti.
Pur con pubblico ridotto rispetto al solito, ma disposto garbatamente nei tavoli, abbiamo avuto una bellissima risposta, sebbene fosse mercoledì, giorno piuttosto insolito. Si prospettava dunque un bel prosieguo, ma la nuova ondata ci ha impedito di andare avanti, anche data la difficoltà nell’organizzare voli dall’estero per far viaggiare gli artisti, peraltro tutti stranieri”.
I big della scena ma non solo: il Paddy’s è un continuo fiorire di novità, specialmente nel menu. Punta di diamante, in questo periodo, gli ottimi Sliders con pollo croccante in pastella Kentucky: “Dai filetti di pollo (che normalmente adoperiamo in diverse preparazioni, come hamburger, pollo marinato poi cotto a bassa temperatura per usarlo in club sandwich e white sandwich) ricaviamo dei bocconcini che vengono pastellati secondo le tecniche americane, che poi serviamo con bun artigianali ad alta digeribilità di trenta grammi circa – rivela Alex -. Nel panino trova spazio la pancetta affumicata artigianale, lattuga à la julienne, pollo croccante ai cornflakes con pastella americana e un po’ di cheddar bianco fuso, per insaporire. E vanno a ruba”.
“Le novità sono pressoché giornaliere – continua il titolare del locale di Catanzaro Lido – perché usiamo il menu digitale (oltre ai cavalieri rigidi plastificati con il qr code da scansionare al tavolo), disponendo di otto tablet su cui il cliente può visualizzare le proposte. Non usiamo più il cartaceo, perciò possiamo giocare sul togliere o inserire ciò che vogliamo con facilità, quotidianamente, dopo aver sperimentato nuove portate e dar vita alle nostre idee in poche ore”. Una grande innovazione che possa essere di buon auspicio per l’anno appena avviato: “Spero che, chi si trova isolato a causa del covid, possa tornare ad una vita normale in questo periodo, ricominciando ad uscire. Solitamente gennaio e febbraio sono mesi di ‘copertura’ nei quali la gente non esce, reduce dal Natale. Potrebbe verificarsi un’inversione di tendenza, ma dipende dai contagi. Mi rammarica questa situazione proprio ora che stavamo ulteriormente crescendo in tante cose, lavorando bene al punto da indurre il cliente a tornare in modo assiduo”. Una cucina propositiva, non incrostata sulle vecchie usanze, poiché l’utente si apre alle evoluzioni culinarie. E il Paddy’s ha una identità precisa, fedele alle sue idee.
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