Tanto tuonò che piovve. L’incremento esponenziale dei contagi, complice l’avanzare subdolo della variante Omicron impone di dover quantomeno indietreggiare di un passo e rivedere quelli che erano i programmi per vivacizzare la città di Catanzaro, seppur concepiti in sicurezza, durante le feste natalizie. Se in queste ore il Paese ha superato quota 126mila positivi in appena ventiquattro ore, la risonanza della gravità di ciò che sta accadendo si avverte in modo amplificato per le piccole realtà, quali la Calabria, con attese chilometriche fuori plessi sanitari e farmacie per un tampone e numeri da zona arancione.
Allora, contrariamente a quelle che sembravano le previsioni non più tardi di tre settimane fa, è opportuno congedarsi da questo 2021 (annus horribilis, anche peggiore del 2020, anno che ci ha fatto conoscere il Covid) aumentando il livello di guardia e limitando i contatti con persone al di fuori del proprio nucleo familiare: tra le contromisure varate nell’immediatezza dal Governo, pochi giorni fa, il divieto di feste in piazza per Capodanno, il prolungamento dello stato d’emergenza fino al 31 marzo prossimo e, a priori, evitare ogni occasione che possa creare assembramento. Insomma, ci risiamo.
Diverse, quindi, le iniziative sospese, mirate al rilancio del tessuto socioculturale, in particolare nell’ambito gastronomico, principale vettore economico del nostro territorio. Tra le lodevoli manifestazioni costrette ad interrompere la propria programmazione, gli appuntamenti previsti, ogni giovedì, nell’ambito di #NESHIMU. Appena un mese dopo la conferenza stampa di presentazione (e tre giovedì ricchi di eventi per le vie del centro), l’associazione Food Centro Storico ritiene di dover fare un gesto di responsabilità verso la comunità, doveroso.
“I nostri eventi – spiega il direttivo in una nota diramata oggi – tesi a vivacizzare il cuore della città, hanno riscosso un ottimo successo, senza causare disordini ed assembramenti, ma stiamo assistendo ad una crescita rapida dei contagi e non c’è lo spirito giusto per creare momenti di festa. Non vogliamo e non dobbiamo fermarci come l’anno scorso ma ci sembra corretto continuare le nostre attività seconda la normale routine ed evitando i momenti di animazione”. Decisione che suscita amarezza, ma inevitabile. Non è il caso di cedere oltremodo al panico o lasciarsi sopraffare dal disfattismo, sia chiaro, ma per adesso è giusto così. “La responsabilità – continua il comunicato di FCS – in questo momento delicato, deve essere dimostrata da parte di tutti. Ognuno di noi è coinvolto e non bisogna puntare il dito contro l’altro ma verso se stessi. Per questa ragione abbiamo deciso di fermarci un attimo con gli eventi”. Tuttavia, se le serate di musica e buon cibo al giovedì riprenderanno a febbraio, proseguirà la raccolta bollini che permetterà di aggiudicarsi i vari premi messi in palio dagli sponsor coinvolti: “Ripartiremo con più vigore e, sicuramente, maggiore tranquillità”, conclude la nota dell’associazione Food Centro Storico.