Un luogo che trasuda tradizioni. Se vuoi conoscere la storia di una città, visita i suoi vicoli, con i suoi profumi. E Manò e lì, “ali Coculi”, in piazza Larussa, all’epoca la piazza del mercato, a metà tra la Chiesa di Sant’Anna (una delle poche, in Italia, ad avere ancora le sedie e non i banchi in legno) e quella del Monte dei Morti. Luoghi culto, simboli della città, cuore pulsante del centro storico e “Manò – Piccola panineria di strada” rappresenta quell’arteria principale che porta linfa vitale al tessuto socioeconomico di Catanzaro.
Come? Con semplicità, cura dei particolari, dei dettagli, proponendo quel concetto di “street”, di cibo per strada con prodotti freschi e homemade, che delinea squisitamente il profilo di una città.
Aperti a cena (e, a breve, si spera di riaprire anche a pranzo), la peculiarità di “Manò” sta nel collocare al centro della sua attività, il gusto del cliente, che ne diventa inevitabilmente protagonista unico; non si tratta, dunque, di “comporre un panino” ma di scolpire la personalità di colui che lo pensa, lo ordina e lo gusta. Non sono solo ingredienti, ma sensazioni. Perché ognuno di noi è ciò che mangia, che sia un ciabattone romano croccante o una focaccia, una ciabatta ai cereali o un pan brioche.

Ambiente giovane e dinamico, tra le frecce nell’arco di Daniel Manolo Infusino, anche la carne di qualità, non solo il pane. Ed il titolare dell’attività annuncia grosse novità, pur mantenendo fede all’identità del locale: “Da marzo lanceremo un nuovo menù nel quale ci saranno sempre i migliori panini di questi due anni, con l’aggiunta di nuovi panini e dei dolci”, svela, senza però girare le carte.
Resteranno i cavalli di battaglia del menu (che è lecito modificare periodicamente, magari ogni due anni), ma soprattutto ci saranno i dolci, ed è questa la vera sorpresa: “Sta per nascere un’importante collaborazione con due delle principali realtà del centro e, oltretutto, ristamperemo i menu per renderli ‘da collezione’! Ogni carta avrà la sua ‘edition’ e i vecchi menu potranno essere regalati ai clienti”, aggiunge Daniel Manolo, sottolineando un’idea tanto atipica quanto simpatica, difficilmente riscontrabile altrove.
Tutte iniziative singolari, volte anche ad attenzionare la comunità, per contribuire al rilancio del settore: “Le cose sono andate bene nel periodo estivo, potendo usufruire del dehor. Ma la pandemia ha causato difficoltà in tutti. Mi rammarica il fatto che non sia radicata, nel catanzarese medio, l’abitudine del take away ad esempio, o di avvalersi dei servizi necessari che completano una città”.
In tal senso, Daniel Manolo Infusino lancia un messaggio, un appello, poiché il 31 marzo prossimo scadrà la concessione per i dehors Covid, la misura anticontagio che ha consentito a bar e ristoranti di usufruire di spazi extra per agevolare il consumo di bevande e cibi fuori dei locali, provvedimento concepito nelle prime fasi della pandemia, poi prorogato fino a fine marzo 2022, termine dello stato d’emergenza: “Le piccole realtà cittadine come la mia e di altri colleghi ristoratori, hanno l’attraversamento stradale, perciò bisognerebbe cercare di spingere proprio questi punti che hanno animato e ravvivato le piccole vie, come piazza Larussa, facendo in modo che venissero frequentate – sostiene -. Dal momento che diamo un sensibile apporto alla rilancio del centro, noi che abbiamo l’attraversamento stradale vorremmo avere la possibilità di pagare la concessione e continuare a disporre del servizio, per far rivivere Catanzaro come altre città”, osserva Infusino, rivolgendo la propria voce di speranza all’Amministrazione Comunale.
Perché ogni città, metropoli o piccolo borgo che sia, ha il diritto di respirare e portare avanti le proprie idee, specie se la “regia” è di giovani talenti. E sta ad ognuno di noi sensibilizzare e fare un passo per far sì che ciò avvenga.
