Non è proprio tempo (anzi, clima) da spiaggia, occhiali da sole, aperitivo a bordo piscina e cocktail. Sebbene il calendario stia segnando il periodo antecedente alla bella stagione, di “bello” c’è ben poco!
Già, il “maggio novembrino” che si sta scandendo, non invoglia proprio a sorseggiare un esotico drink con tanto di ombrellino e ghiaccio, semmai – magari – una tisana calda, un buon libro e un plaid sul divano.
Battute a parte, pare non sia ancora giunta al capolinea la sfumatura semi-invernale (nemmeno primaverile) che aleggia sulle nostre giornate, sui nostri ritmi.
Eppure, sempre a proposito di calendario, maggio, oggi, 20 maggio, è una data da cerchiare col pennarello rosso, per gli appassionati di food e tutto ciò che riguarda la tradizione enogastronomica del territorio e non.
Sì, perché, al pari della Festa di San Patrizio del 17 marzo, che ha inglobato un po’ tutti i Paesi occidentali nelle celebrazioni, nondimeno, si festeggia la Giornata Internazionale del Whisky.
Un’antica usanza, che trova la sua collocazione storica intorno al XIV secolo e che – indovinate un po’ – proviene proprio dall’Irlanda, manco a dirlo! Unica “differenza” tra la nazione del trifoglio ed il resto del mondo, il fatto che venga scritta con la vocale “e”, ma questi sono dettagli, seppur non irrilevanti (un po’ come “arancina” e “arancino”, a seconda dall’essere in Sicilia o no).
Storicamente, il whisky viene distillato sull’isola di smeraldo da oltre cinque secoli, ragion per cui l’Irlanda è patria di molti, importanti, marchi e distillerie, che hanno il loro fascino. Anzi, pare che il nome abbia origine dal gaelico irlandese “uisce beatha”, ossia “acqua di vita” e, da sempre, rappresenti il distillato che induce a meditare.
Indipendentemente dalle temperature, con la pioggia o con una mite serata gradevole e primaverile, anche qui occorre omaggiare questa giornata, in compagnia o magari per lasciarsi alla meditazione! L’importante è farlo sempre responsabilmente e senza mai eccedere a prescindere, cedendo chiavi della macchina e volante all’amico che non toccherà nemmeno un goccio, onnipresente nella comitiva!
Suggeriamo allora tre locali dove bere whisky a Catanzaro, o un distillato che possa regalarvi un’esperienza di gusto indimenticabile.
“FEEL SPIRITS & MORE”
Partendo dal centro storico, il giardino Nicholas Green è uno degli scorci più belli della città, per la socialità e l’aggregazione, nel quale sorseggiare un buon drink, magari davanti a un ricco tagliere del “Feel Spirits & More”. Un locale che offre un ventaglio variegato per trascorrere una serata: ad arricchire il menu, una scelta di per sé ampia, il “Mazzetti London Dry Gin”, che sintetizza la freschezza delle vallate prealpine, delle bacche raccolte dal ginepro. Una miscelazione che esplode nel palato e regala un’emozione sensoriale unica.
“9.5 INDUSTRY”
A proposito di connubi particolari, di gusti e tradizioni che si incontrano, il “9.5 Industry” sul Lungomare, nel quartiere marinaro, propone una “ricetta” sensazionale, anche per il vostro dopocena! Un liquore al babà di Napoli, che si sposa proprio con un babà in vaso cottura. Il 9.5 dimostra, di volta in volta, non solo di stare al passo coi tempi, ma di essere proprio precursore, nelle tendenze e nei gusti. E quindi, nel tipo di drink!
“ROOM 21”
Spostandosi lungo la costa, arrivando quindi a Soverato, ecco il “Room 21”, il luogo ideale per fare aperitivo, incontrare gli amici, precisamente in via Santa Maria. E se vogliamo bere qualcosa per restare in tema, allora l’ideale è un “Old Fashioned”, uno dei drink più noti al mondo, citato in diversi romanzi e pellicole del ‘900: wild turkey 101, aromatic bitter, una spruzzata di soda e una zolletta di zucchero a completare il tutto, con scorza d’arancia e ciliegina, a fare da cornice.
Insomma, non sarà ancora estate, ma nulla potrà privarci della voglia di sorseggiare un buon whisky o un altro drink, alla scoperta della vesta offerta che la città di Catanzaro e il suo hinterland offrono, da sempre.